Uno studio condotto negli anni ‘90 da parte del Servizio Regionale di Archeologia, ha rivelato, nella Crau, l’esistenza, in epoca romana, d’importanti strutture comunitarie. Quest’ultime riunivano diversi ovili e disponevano, almeno, di un forno e di un pozzo. Più di 200 ovili sono stati riportati alla luce, testimonianza dell’intensa attività
In Camargue, la capanna del pastore è il risultato, sia nella forma che nella tecnica di costruzione, della combinazione di un “ostacolo” (vento) e di una risorsa (la canna) che, nel delta, è molto abbondante. L’ovile della Favouillane ne costituisce, oggi, l’ultimo esempio.
Nelle colline e nei massicci di bassa quota, la costruzione di “bories” si basa sulla sovrapposizione, a secco, di pietre non congiunte. I muri possono perciò raggiungere i due metri di spessore. Utili sia per l’agricoltura che per la pastorizia, esse erano utilizzate come deposito delle attrezzature e come sistemazioni temporanee. Le più grandi servivano da ovili, e potevano perciò ospitare il pastore e il suo gregge per un periodo più o meno ampio, secondo necessità.
I territori in quota sono ricchi di tracce della vecchia civiltà agro-pastorale, la quale, per molti secoli, ha abitato le Alpi, prima dell’immigrazione e delle ultime due guerre mondiali. Nonostante la lenta riconquista degli spazi, prima da parte della landa erbosa, poi dagli arbusti e infine dai boschi, i segni di queste attività sono ancora evidenti.
Le pietraie (clapiers), poste ai bordi di ogni parcella, definiscono i confini e disegnano il catasto. Esse sono il risultato di un lavoro meticoloso, nel quale ogni sasso veniva tolto dal terreno, a mano, per liberarlo da questa ingombrante presenza. I canali d’irrigazione disegnano una fitta e durevole rete, in cui si prestava minuziosamente attenzione alle curve di livello. I resti delle grange riflettono, infine, l’utilizzo del fieno in quota.
Il termine “capanna del pastore” indica le costruzioni, antiche o moderne, riservate all’abitazione e ai suoi annessi. Questa veniva utilizzata durante i tre-quattro mesi estivi in cui il pastore soggiornava, con le sue greggi, in alpeggio. La maggior parte delle capanne erano semplici edifici in pietra a secco, con una struttura leggera, rivestiti di lose o lamiere. Costruzione progettata per durare, la capanna del pastore è un elemento del paesaggio offerto dalle Alpi marittime.
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Tête de bélier. Abside de l'église des Saintes-Maries-de-la-Mer, XXe siècle.