Dal 1950, la circolazione degli animali sulle strade fu sempre più difficile, ostacolato da un traffico automobilistico sempre più importante. Gli incroci con i camion, le auto e i carretti avvenivano abbastanza facilmente. Il superamento, per contro, si dimostrava particolarmente difficile: il gregge doveva allungarsi su un lato della strada, spinto da conducenti sempre più irascibili.
Nella primavera del 1951, due giornalisti di Marsiglia, il fotografo Marcel Coen e lo scrittore Maurice Moyal, accompagnano i fratelli Jean e François Chemin, gli allevatori di ovini a Saint-Martin de la Crau (Bouches-du-Rhône), e un gregge di 2200 pecore di razza Merinos di Arles, dalla pianura della Crau fino alla Haute-Tinée, vicino al confine italiano.
Si dimostrerà un’esperienza forte, una prova: per tre settimane condivideranno le gioie e i dolori degli uomini della routo. I pastori che conducono il gregge, Sebastiano Giavelli e Simon Cesano, come molti pastori transumanti del tempo, provengono dalle valli occitane del Piemonte.
50 anni più tardi, un etnologo, Guillaume Lebaudy, e un ingegnere presso la Camera dell’Agricoltura del Bouches-du-Rhône, Patrick Fabre, attratti dalla qualità di queste testimonianze, si lanciano in un’appassionante ricerca etnografica, che li conduce dalla Crau agli alpeggi della Haute-Tinée, sulle orme della transumanza del 1951.
Questo studio darà luogo a una mostra e a una pubblicazione: sviluppato grazie alla collaborazione tra gli Archivi Comunali di Marsiglia e la Maison de la Transhumance, sarà presentato in una quindici di siti, tra la Provenza e le Alpi.
P. Fabre et G. Lebaudy (dir.) – 1951. Transhumance. Sur la route des alpages (Immagini in Manœuvres Editions / Maison de la Transhumance, 2002)
1-crau_
Plaine de la Crau. Les ânes chargés des lourds sacs (ensarri) sanglés aux bâts, dans lesquels les bergers entassent leurs affaires (photo M. Coen, Archives municipales de Marseile).